
Chi siamo
trattamenti galvanici di qualità
La GalvanoPlus vede la luce all’inizio degli anni 2000. Nel cosiddetto decennio breve, in campo idrosanitario esplode il trend del satinato. Sarà proprio questa tendenza a ispirare i giovani fondatori dell’azienda la quale dedicherà buona parte della sua produzione a questa finitura.
Ma come ben si sa gli anni passano e le mode anche, così il satinato viene quasi totalmente rimpiazzato dall’intramontabile finitura cromata.
I giovani fondatori, che ormai hanno qualche anno di esperienza, intuiscono l’evoluzione del mercato e rinnovano il loro impianto produttivo sviluppando maggiormente la linea dedicata alla sempre alla moda finitura cromo lucido.
Laboratorio e impianti
Galvanica per trattamenti superficiali ad alta qualità
La galvanostegia è una tecnica, usata per lo più in ambito industriale, che permette di ricoprire un metallo non prezioso con un sottile strato di un metallo più prezioso o più nobile o passivabile sfruttando la deposizione elettrolitica.
Questo processo viene solitamente sfruttato per proteggere strutture metalliche dalla corrosione, ma può anche avere scopo decorativo. Nello specifico, i metalli trattati dall’azienda sono l’ottone, il rame e l’acciaio che vengono rivestiti attraverso appunto un processo di elettrodeposizione con metalli quali nichel, cromo oppure oro.

Lavorazioni
Come avviene una normale procedura per svolgere un trattamento di galvanostegia?
In una vasca, che costituisce il cosiddetto bagno galvanico, contenente una soluzione acquosa del sale del metallo da depositare, sono immersi due elettrodi: il catodo è costituito dall'oggetto da ricoprire, mentre l'anodo può essere costituito dal metallo che deve essere depositato. A questi due elettrodi viene imposta una differenza di potenziale mediante un generatore di corrente.
Sul catodo si depositano quindi i cationi, che acquistano elettroni dall'anodo e si trasformano in atomi metallici. In tal modo il catodo viene lentamente ricoperto da un sottile strato metallico mentre l'anodo, quando è sacrificale, viene lentamente consumato rilasciando ioni in soluzione.









